Ho individuato tre doti di un guerriero: essere forte, acuto e determinato.
Tre doti che mi vengono alla mente per definire un guerriero o meglio per identificarlo.
Ricco di queste doti, il guerriero potrebbe apparire e far percepire agli altri la propria forza interiore in modo da incutere timore agli avversari.
Sr. Maria Benedetta, come le sue sorelle no. Non incute timore e non fa percepire la forza fisica. Chi cerca DIO, si deve spogliare di ogni pretesa, di ogni speranza di ogni desiderio e deve tutto donare per guadagnare tutto.
Chi cerca DIO indirizza la propria forza per quella sola ragione: l’amore verso tutti e la ricerca determinata dell’unico. Dev’essere acuto, sveglio e determinato nell’attraversare tutti i giorni il proprio deserto, ben conscio di non avere immediatamente un risultato. Parafrasando, per un guerriero una battaglia può essere persa, ma non la sfida ultima che sarà una vittoria.
Quello di sr. Maria Benedetta e di tutte le sorelle claustrali è un grande insegnamento per noi.
Ci insegnano ad avere la forza nella fede.
Perché paragono scherzosamente sr. Maria Benedetta ad una guerriera della fede? Perché in realtà vive la vita con le stesse nostre fragilità, con le nostre identiche preoccupazioni. Rispetto a noi indossa l’armatura della fede per combattere le sue e le nostre battaglie. Si, le nostre battaglie con la preghiera di intercessione, così potente come la katana di un samurai. Lo stesso consiglio che San Paolo ci offre: rivestitevi dell’armatura di DIO. Essere un guerriero, non significa essere più forte fisicamente. Significa vivere ogni giorno, percorrendo con determinazione, forza e amore la nostra strada, con la consapevolezza che la nostra vita può essere riscattata.
Vivere da guerriero è fare con amore, ogni giorno, le cose più semplici e ripetitive; le nostre piccole battaglie. Sr. Maria Benedetta ne è testimone. Come noi, lei ogni giorno, assolve i compiti di una vita fraterna di comunità: dal preparare il cibo per tutte le sorelle, all’ascolto attivo di chi bussa alla porta del monastero ai momenti di preghiera comunitari e personali. Anche il solo essere presente alla liturgia delle ore, insieme alle altre, è un atto di determinazione e di fede.
Chissà quante volte le sarà capitato di non averne voglia di partecipare a un’ora della liturgia. Eppure, penso che il solo pensiero che la sua presenza possa far felice qualche sua sorella, abbia immediatamente fatto scegliere a lei di essere presente. E quante volte capita a noi nella nostra vita di non aver voglia di fare qualcosa. Non è la determinazione a risvegliarci? Pensare che ci sia qualcosa di più grande che ci aspetta. Questo non è essere guerrieri?
Non è un super eroe della Marvel e non ha super poteri. Allora significa che nella semplicità dei nostri gesti nella nostra quotidianità, possiamo ritrovare il guerriero della fede che è in noi.
È sabato e sono in studio. Mentre sto scrivendo questo mio pensiero, suona il telefono e nonostante il sabato lo studio sia chiuso, rispondo ugualmente alla chiamata. È un cliente che ha necessità di una consulenza. È contento nell’avermi trovato disponibile anche di sabato, per ascoltare il suo problema. Ecco, penso che questo sia l’insegnamento della guerriera della fede sr. Maria Benedetta; vivere la quotidianità e dare concretezza ai nostri gesti, anche i più semplici, per immergersi nell’umano.